Commento editoriale Numero 70

Perché la Chiesa Rimanente?

Volume 18, Numero 1, Numero 70, gennaio/febbraio/marzo 2017

Diversi mesi fa, durante il mio viaggio in Kenya, mi è stata posta questa domanda da un anziano signore. La domanda mi è stata posta dopo il Seventy Friday Mbaoma e ci avevo passato un po' di tempo condividere il Vangelo con un gruppo della tribù Massai di quella zona del Kenya.

La mia risposta, dopo un breve momento di riflessione, è stata la semplice affermazione: "Perché costruiremo il regno".

In questo numero di I tempi di fretta, troverai articoli che si concentrano su diversi argomenti di interesse apparentemente diversi alla Chiesa Rimanente. Tuttavia, se presi nella loro totalità, quel filo conduttore della costruzione del regno di Dio sulla terra si snoda attraverso ciascuno. Ci sono scritti che parlano della crescita a Bountiful, come La capacità di Sion di prosperare si realizzerà, come la chiesa è organizzata, non solo dalla legge scritturale, ma da un democratico processo, e un articolo che ricordi ad ogni santo la necessità di comprendere più pienamente che la fede, le opere, e la grazia deve essere parte integrante della nostra vita. Apparentemente disparati, questi sono, tuttavia, intrecciati in modo intricato.

Accuratamente racchiuso nel “Proclama e Invito ai fedeli”, redatto il 18 maggio 1999, e divenne la prima chiamata a riunire i santi in quella che alla fine divenne la Chiesa rimanente di Gesù Cristo di quest'ultimo Day Saints era questa parte della Scrittura che, come è stato descritto, obbligava quegli uomini «da un potere superiore a di nuovo "Combattere strenuamente per la fede che un tempo fu trasmessa ai santi" (Giuda 1:3).” Quella proclamazione continua poi a definire il razionale per l'emergere della Chiesa Rimanente, dando sia storico, as oltre che scritturale, sostegno alla necessità di tale decisione. In definitiva il Proclama si chiude con questa affermazione: “Profeti e veggenti hanno guardato con desiderio a questi ultimi giorni e a un residuo fedele che farà alleanza osservare tutti i comandamenti di Dio 'affinché venga il regno dei cieli' (DeA 65:1s).”

Come Santi degli Ultimi Giorni, molti di noi non vedono l'ora che arrivi il giorno in cui tale adempimento avrà luogo. Come quelli dodici fratelli che stavano per la verità e, in piena solidarietà quando componevano quel Proclama, guardarono al passato modello di autorità scritturale e organizzativa per stabilire il modo in cui il regno di Dio può essere ricondotto su questa terra.

In un momento di “rivelazione” dato solo pochi anni fa, durante un potente servizio di comunione a Blue Springs Branch, il Signore ha indicato che il “città di Sion, la Chiesa dei Primogeniti, come l'avete letta e studiata di essa, ti dirò ora che non era una grande città in numero, ma è una grande città al potere”. Forse per troppo lAbbiamo anticipato che il Signore avrebbe portato grandi numeri nella chiesa, in adempimento delle parole citate in Isaia 2:2-3 e Michea 4:2 dove si fa riferimento a questo "tutte le nazioni affluiranno ad essa" e “Ci insegnerà le sue vie e noi cammineremo nei suoi sentieri». Santi, forse è tempo che guardiamo seriamente a noi stessi per vedere se siamo quel popolo da cui il Signore dipende pienamente per edificare i luoghi desolati di Sion, per diventare il veri e puri esempi di “til ricco e il dotto, il saggio e il nobile” (DeA 58:3) chi sarà chiamato a questa grande opera.

Scrivendo per la Prima Presidenza, non abbiamo dubbi che possiamo compiere questa grande opera. Siamo in armonia con ciò che è stato condiviso con quei ricercatori in Kenya, che questa chiesa stabilirà Sion. E ne siamo sicuri "Zion fiorirà". Sia così ai nostri giorni, durante il nostro tempo e secondo la sua volontà.

Ralph W. Damon

La Prima Presidenza

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