Commento editoriale – Numero 65

Commento editoriale – Numero 65

ottobre, novembre, dicembre 2015

Questo numero di I tempi di fretta copre il quarto trimestre dell'anno 2015. In esso ci sono vari articoli e immagini dell'Assemblea del Sacerdozio autunnale e del Ritiro delle Donne. Tuttavia, questo periodo di tempo ci porta anche al riconoscimento di due festività celebrate dalla maggior parte di tutti qui negli Stati Uniti, ovvero il Ringraziamento e il Natale.

Il tempo dell'autunno è il tempo del raccolto. Il grano è stato mondato, i semi di soia trebbiati e tutto è stato messo nel raccolto. Adesso ci prepariamo per la stagione invernale. Il Salmista dice, “È bene rendere grazie al Signore e cantare lodi al tuo nome, o Altissimo” (Salmi 92:1), e “Entrate nelle sue porte con ringraziamento e nei suoi cortili con lode; ringrazialo e benedici il suo nome” (Salmi 100:4). Paolo dice, “Rendendo sempre grazie per ogni cosa a Dio e Padre nel nome del Signore nostro Gesù Cristo” (Efesini 5:20).

In particolare, le nostre famiglie aspettano con gioia quella festa speciale che chiamiamo Giorno del Ringraziamento. Dove ci riuniremo per cenare? Quale sarà il menù? Chi ci sarà? Chi sarà assente? La comunione e la riunione delle famiglie è così importante. Ma che dire di quelli che non hanno famiglie con cui festeggiare? Assicuriamoci che nessuno vada da solo in questo giorno del Ringraziamento. Il nostro ringraziamento deve essere concentrato, non tanto sulla munificenza della più ricca benedizione di Dio nel provvedere la tavola apparecchiata davanti a noi, per quanto importante sia, ma nel riconoscimento di questa, la terra della promessa (“E il Signore non avrebbe permesso che si fermassero oltre il mare nel deserto, ma avrebbe voluto che uscissero fino alla terra promessa, che era la scelta più alta di tutte le altre terre, che il Signore Dio aveva preservato per un giusto persone" (Ether 1:29), e la completa libertà e libertà di cui godiamo, e la capacità di adorare il nostro Dio e il Suo unigenito Figlio, Gesù Cristo, a nostro piacimento. Per la munificenza della bontà di Dio, in ogni cosa, rendiamo sicuramente grazie.

Il periodo delle vacanze di Natale è un po' un enigma per noi come Santi degli Ultimi Giorni. Da un lato, il nostro focus tradizionale è sulla nascita del Signore Gesù, la festa nazionale che viene riconosciuta il 25 dicembre. Tuttavia, molti sostengono che la nascita di Gesù sia avvenuta più correttamente nella primavera dell'anno. La data effettiva non è importante quanto il fatto della Sua nascita. Nato da una vergine, doveva vivere una vita perfetta, morire per i nostri peccati ed essere risorto come Figlio del Dio vivente. Come Santi di quel Dio Altissimo, mettiamo da parte la commercializzazione fin troppo divorante di questo periodo natalizio e ci occupiamo degli affari di nostro Padre, cioè, cercare la giustizia e edificare il Suo Regno sulla terra.

Dal Quorum della Prima Presidenza confidiamo che Dio benedirà ciascuno di voi in questo tempo di ringraziamento e di riflessione sul vero significato della venuta del Messia come quel "bambino nella mangiatoia".

LA PRIMA PRESIDENZA

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